Hai girato la chiave nel quadro… ma niente da fare: la macchina non parte. 😩 Un classico imprevisto che può rovinarti la giornata, soprattutto se sei in ritardo o ti trovi lontano da casa.
Niente panico: nella maggior parte dei casi si tratta di problemi risolvibili, spesso anche senza l’intervento di un meccanico.
In questo articolo ti spieghiamo perché l’auto potrebbe non avviarsi, come riconoscere i sintomi più comuni e soprattutto cosa puoi fare per rimetterti in strada il prima possibile.
Perché la macchina non parte: le cause più comuni
Quando la macchina non parte, il primo pensiero è spesso: “E adesso?” La buona notizia è che non sempre si tratta di un guasto grave. In molti casi, il problema può essere risolto facilmente basta sapere dove guardare e come intervenire.
I motivi per cui un’auto non si avvia sono tanti e possono variare in base all’età del veicolo, alla stagione, o semplicemente a un dettaglio che ci sfugge. Magari è solo la batteria scarica, oppure il motorino di avviamento bloccato, o ancora un contatto elettrico che fa i capricci.
Vediamo insieme quali sono le cause più comuni e come riconoscerle con un colpo d’occhio (e d’orecchio).
Ecco una tabella che ti aiuta a capire cosa può essere successo in base a ciò che senti (o non senti) quando provi a mettere in moto la tua vettura:

👉 Nei prossimi paragrafi analizzeremo ogni situazione nel dettaglio, con indicazioni pratiche su cosa fare e quando è il caso di chiamare un professionista. Così, la prossima volta che la macchina non parte, saprai esattamente dove mettere le mani (o chi chiamare).
Batteria scarica o difettosa: come riconoscerla e intervenire
La batteria scarica è senza dubbio la causa più comune quando la macchina non parte. Capita spesso all’improvviso: l’auto funzionava perfettamente il giorno prima, e ora non dà più segni di vita.
I segnali sono abbastanza chiari, soprattutto se ci fai attenzione:
- Giri la chiave e non succede nulla, o senti solo un flebile clic
- Il quadro si accende, ma le spie sono fioche o tremolanti
- I fari (se li accendi) sono molto deboli o non si accendono affatto
- In alcuni casi, si sente un rumore simile a un ticchettio veloce, come una mitragliatrice, quando provi a mettere in moto
Se ti ritrovi in una di queste situazioni, molto probabilmente la colpevole è proprio la batteria. Ma la buona notizia è che puoi provare a far ripartire l’auto anche senza andare in officina.
Cosa fare se la batteria è scarica?
Hai tre possibilità, a seconda di dove ti trovi e degli strumenti che hai a disposizione:
1. Avviare l’auto con i cavi
- Ti serve un’auto "donatrice" e un paio di cavi da avviamento
- Collega prima i cavi rossi (positivo +) e poi i neri (negativo -)
- Accendi l’auto con la batteria carica, poi prova ad avviare la tua
- Una volta partita, tieni il motore acceso per almeno 15-20 minuti in modo ricaricare la batteria
⚠️ Attenzione alla polarità: un collegamento errato può danneggiare l’impianto elettrico.
2. Usare un booster di emergenza
- Se ne hai uno nel bagagliaio (ottima idea!), puoi usarlo al posto dell’altra auto
- È come un power bank per l’auto: si collega ai morsetti e dà la spinta necessaria per avviare il motore
- Anche in questo caso, lascia girare il motore per un po’ prima di partire
3. Sostituire la batteria
- Se la batteria ha più di 4-5 anni, potrebbe essere semplicemente arrivata alla fine della sua vita utile
- In quel caso, non resta che cambiarla: puoi farlo tu stesso (se hai dimestichezza) oppure rivolgerti a un’officina o a un centro ricambi
Batteria nuova, ma l’auto non parte?
Hai appena cambiato la batteria e comunque l’auto non ne vuole sapere di partire? Allora il problema non è la batteria, ma qualcosa che le sta intorno:
- I cavi potrebbero essere allentati od ossidati
- L’alternatore potrebbe non caricare correttamente la batteria nuova
- Oppure c’è un guasto a monte, ad esempio al motorino di avviamento
👉 Se non riesci a risolvere da solo, non insistere con troppi tentativi di accensione: rischi di scaricare anche la batteria nuova. Meglio chiedere aiuto a un meccanico o a un elettrauto.

Il motorino di avviamento non funziona: segnali e soluzioni
Hai girato la chiave, le spie si accendono… ma il motore resta muto? O magari senti solo un clic secco e poi il silenzio? In questi casi, il sospetto si sposta subito su un componente molto importante, ma spesso sottovalutato: il motorino di avviamento.
Questo piccolo, ma fondamentale meccanismo è quello che dà il primo “colpo” al motore, avviandone la rotazione. Se non funziona, la macchina non può partire, anche se tutto il resto è perfettamente in ordine.
Come capire se è colpa del motorino?
Ecco i segnali più frequenti di un motorino d’avviamento che fa le bizze:
- Clic singolo quando giri la chiave, ma nessun rumore del motore
- Le spie sul cruscotto si accendono normalmente
- Nessun rumore di avviamento, né ticchettii ripetuti
Come sbloccare il motorino (se è solo bloccato)?
A volte, il motorino non è rotto, ma semplicemente incastrato sul volano. Succede soprattutto dopo lunghe soste o su auto con un po’ di anni sulle spalle. E in certi casi puoi tentare uno sblocco manuale:
- Inserisci la prima marcia (se hai il cambio manuale)
- Fai spingere l’auto avanti e indietro, anche di poco
- Durante il movimento, potresti sentire un "clac" metallico: è il motorino che si sblocca
- Riprova ad avviare il motore normalmente
Quando chiamare un elettrauto?
Se l’auto continua a non partire e non senti nessun rumore provenire dal cofano, c’è una buona probabilità che il motorino sia effettivamente guasto. In questo caso, c’è poco da fare: serve un controllo tecnico.
Un elettrauto può verificare:
- Se il motorino riceve corrente
- Se le spazzole interne sono usurate
- Se c’è un problema nel relè o nel cablaggio
👉 Se conferma il guasto, sarà necessaria la sostituzione o la rigenerazione del motorino d’avviamento. In ogni caso, è un’operazione abbastanza comune, che può essere risolta anche in giornata.
Nel frattempo, se l’auto è ferma da tempo o ripararla non conviene più… c’è sempre Automud che può aiutarti a venderla così com’è. Ma di questo ne parliamo più avanti 😉

Problemi al carburante: pompa, filtro o serbatoio vuoto
Sembra banale, ma a volte la macchina non parte semplicemente perché… non c’è abbastanza carburante nel serbatoio. Sì, può capitare anche ai più attenti: magari l’indicatore segnava mezza riserva, ma il galleggiante si è bloccato, o c’è stata una perdita. E quando il carburante non arriva al motore, l’auto si rifiuta di partire. Punto.
Errori di rifornimento e galleggiante bloccato
Hai fatto rifornimento di recente? Controlla bene il tipo di carburante inserito: diesel al posto della benzina (o viceversa) è un errore più comune di quanto si pensi - e sì, può impedire completamente l’avvio del motore.
Se, invece, non hai fatto rifornimento, ma il livello carburante sembrava sufficiente, considera anche un possibile guasto all’indicatore di livello. In certi casi il galleggiante si blocca e segna più carburante del reale, lasciandoti a secco senza che tu te ne accorga.
👉 In entrambi i casi, l’unica soluzione è verificare fisicamente il carburante nel serbatoio e fare un rabbocco, meglio se con l’aiuto di un meccanico in caso sospetti un errore di rifornimento.
Pompa del carburante o filtro intasato
Un altro colpevole silenzioso può essere la pompa del carburante: se si guasta o aspira del carburante sporco, l’auto non riceve benzina o gasolio a sufficienza per avviarsi. Lo stesso vale per il filtro del carburante, che con il tempo può intasarsi e impedire il corretto flusso.
Alcuni segnali che potrebbero indicare questo problema:
- Il motore gira, ma non si avvia mai del tutto
- Si sente un leggero odore di carburante, ma niente accensione
- L’auto si è spenta in marcia e ora non riparte più
Purtroppo in questi casi, a meno che tu non abbia dimestichezza con l’impianto, è meglio far controllare pompa e filtro da un professionista.
Gasolio ghiacciato in inverno: che fare?
Se hai un’auto diesel e ti capita di restare a piedi nelle giornate più fredde, il motivo potrebbe essere il gasolio non invernale. Alle basse temperature, infatti, la paraffina presente nel carburante si solidifica, intasando tubi e filtro.
Come riconoscerlo?
- L’auto è stata parcheggiata al freddo per molte ore
- Non parte, ma la batteria è carica
- Hai fatto rifornimento in un impianto che non eroga gasolio “artico” o invernale
👉 In questo caso puoi provare a:
- Spostare il veicolo in un luogo riparato o riscaldato, se possibile
- Aspettare che la temperatura si alzi, lasciando l’auto al sole o in garage
- Una volta ripartita, aggiungi un additivo antigelo per evitare che il problema succeda di nuovo

Auto ingolfata: cos’è, segnali e rimedi
Hai girato la chiave, il motore prova a partire, ma si spegne subito con uno “sbuffo” finale? Oppure senti che sta per avviarsi… ma nulla da fare? Potresti avere a che fare con un problema piuttosto comune, soprattutto nei motori a benzina: l’auto ingolfata.
Non è grave, ma se non sai come gestirla, potresti ritrovarti a fare decine di tentativi inutili.
Cosa vuol dire che l’auto è ingolfata?
L’ingolfamento avviene quando arriva troppo carburante e poca aria nella camera di combustione. Questo squilibrio impedisce la corretta accensione e fa sì che il motore “soffochi”. Le candele, bagnate dal carburante in eccesso, non riescono più a produrre la scintilla necessaria per far partire il veicolo.
Succede spesso quando:
- Hai provato ad avviare l’auto più volte di fila
- Hai dato gas nei momenti sbagliati
- L’auto è rimasta ferma da lungo tempo o fa fatica d’inverno
Come riconoscere un’auto ingolfata?
I segnali più comuni:
- Il motore prova ad accendersi, ma si spegne subito
- Si sente un odore intenso di benzina non bruciata
- La macchina sobbalza leggermente nei tentativi di accensione
- Nessuna spia accesa e la batteria sembra a posto
Cosa fare: accelerare a fondo o asciugare le candele?
In questa situazione, hai due opzioni, a seconda del livello del problema (e della tua esperienza con gli interventi meccanici):
Metodo “semplice”: acceleratore a fondo
- Metti in folle, premi l’acceleratore a fondo
- Tieni premuto e gira la chiave
- Ripeti l’operazione un paio di volte, sempre a pedale premuto
- Se il motore parte, lascialo girare per qualche minuto senza toccare nulla
👉 Questo sistema serve a riequilibrare aria e carburante, asciugando le candele “in corsa”. È il metodo più usato ed è efficace nella maggior parte dei casi.
Metodo “avanzato”: smontare e asciugare le candele
- Se dopo vari tentativi l’auto non parte, è possibile che le candele siano troppo bagnate
- Se te la senti, puoi smontarle, asciugarle con un panno pulito (meglio se caldo) e rimontarle
- Altrimenti, è meglio chiamare il meccanico: sarà lui a controllare le candele o eventualmente a sostituirle

Guasti elettronici: chiave, centralina, bobine
Hai provato di tutto: batteria carica, motorino funzionante, niente ingolfamento… ma l’auto continua a non partire? Allora, potrebbe essere un problema elettronico.
Le auto moderne, infatti, sono sempre più “digitali” e dipendono da centraline, sensori e moduli di controllo. Basta che uno di questi smetta di comunicare nel modo corretto e la macchina non si avvia più, anche se meccanicamente è tutto a posto.
Chiave non riconosciuta? Forse è colpa del transponder
Molti veicoli sono dotati di un transponder nella chiave, una piccola parte elettronica che comunica con l’immobilizer dell’auto. Se il sistema non la riconosce, il motore non parte, per motivi di sicurezza.
Ecco i segnali tipici:
- Giri la chiave, le spie si accendono, ma il motore resta fermo
- Nessun rumore di avviamento
- Sul cruscotto può apparire una spia con un lucchetto o la scritta "Immobilizer"
👉 In questo caso, prova con la seconda chiave, se ce l’hai. Oppure stacca la batteria per qualche minuto e ricollegala: a volte basta un piccolo reset per ristabilire la comunicazione.
Se non funziona, è probabile che serva un intervento da parte di un elettrauto o del concessionario.
Centralina guasta o da resettare?
La centralina elettronica (ECU) è il “cervello” dell’auto: gestisce tutto, dall’accensione al carburante, fino alle emissioni di gas inquinanti. Se si guasta o va in tilt per un errore, può impedire del tutto l’avvio del motore.
Dei possibili sintomi sono:
- Nessuna risposta all’accensione
- Spie accese a caso o lampeggianti
- Il quadro si comporta in modo strano (intermittente o completamente spento)
- L’auto si è spenta in corsa e ora non si riaccende
A volte il problema si risolve con un semplice reset della centralina, ma in altri casi potrebbe essere necessario ripararla o sostituirla.
Quando serve uno scanner OBD?
Per capire davvero cosa non va, l’unico modo affidabile è collegare uno scanner diagnostico OBD-II (On Board Diagnostics). Questo strumento, usato da officine e meccanici, si collega a una porta sotto il cruscotto e legge i codici di errore memorizzati all'interno della centralina.
Con una diagnosi OBD puoi sapere subito se:
- C’è un problema al sistema di accensione (bobine, candele)
- Il sensore del volano non funziona
- La pompa del carburante non comunica correttamente
- La centralina ha registrato degli errori da correggere
👉 Molti meccanici effettuano questa diagnosi in pochi minuti, con costi contenuti (di solito tra 30 e 50 euro). E ti evitano di andare “alla cieca”.

Olio, acqua e cinghia di distribuzione: controlli da fare
A volte ci concentriamo subito su batteria e motorino di avviamento, ma dimentichiamo che anche i liquidi e le parti “nascoste” del motore possono impedire l’avvio dell’auto. In particolare, olio motore, liquido refrigerante e cinghia di distribuzione vanno controllati con attenzione, soprattutto se la tua vettura è ferma da un po’.
Spie accese e livelli bassi
Quando giri la chiave, tieni d’occhio il quadro strumenti:
- Se vedi le spie dell’olio o del liquido di raffreddamento accese (solitamente di colore rosso o giallo), non provare ad avviare l’auto.
- Potresti causare danni gravi al motore, anche solo insistendo con pochi tentativi.
Fai così:
- Apri il cofano
- Controlla il livello dell’olio con l’apposita astina: se è sotto il minimo, rabbocca
- Verifica il livello del liquido refrigerante nella vaschetta trasparente: se è troppo basso, aggiungilo
Se, invece, i livelli sono normali e le spie restano accese, meglio non rischiare: chiama un meccanico.
Cinghia di distribuzione rotta: perché non insistere?
La cinghia di distribuzione è una delle parti più delicate del motore. Coordina i movimenti tra albero motore e albero a camme, e se si rompe, può causare dei danni catastrofici alle valvole e ai pistoni.
Il problema? Se la cinghia si è spezzata e tu continui a provare ad avviare il motore, potresti peggiorare la situazione ogni secondo di più.
Come capire se c'è un guasto alla cinghia di distribuzione?
- Hai sentito un colpo secco prima che l’auto si spegnesse
- Il motore gira "a vuoto", senza compressione
- Non si sente nessun rumore meccanico coerente con l’avviamento
- In alcuni casi, la spia motore può accendersi
👉 Se sospetti un guasto alla cinghia (magari è vecchia o non è mai stata cambiata), non insistere con l’accensione: chiama un meccanico e falla controllare subito.

Prevenire è meglio: come evitare che la macchina non parta
Lo sappiamo tutti: la macchina decide di non partire sempre nel momento peggiore. Prima di un viaggio, al mattino presto, quando sei già in ritardo… Ma la verità è che molti guasti si possono prevedere o evitare, semplicemente con un po’ di manutenzione regolare.
Controlli regolari: semplici ma fondamentali
Alcuni controlli puoi farli tranquillamente da solo, una volta al mese o prima di un viaggio:
- Livello dell’olio motore - controllalo con l’astina e rabbocca se necessario
- Liquido refrigerante - assicurati che non sia sotto il minimo
- Stato della batteria - se ha più di 4 anni, considera di effettuare un check in officina
- Pulizia dei morsetti - ruggine od ossidazione possono compromettere l’avvio
- Spie sul cruscotto - anche se l’auto parte, non ignorare eventuali segnali di anomalia (come la spia del motore accesa)
👉 Bastano pochi minuti per fare questi controlli e viaggiare più tranquilli.
Sostituzioni periodiche e check-up stagionali
Ci sono componenti che, anche se funzionano ancora, hanno una “scadenza”:
- Candele d’accensione - da sostituire in media ogni 40.000 - 60.000 km
- Cinghia di distribuzione - verifica le indicazioni del costruttore, di solito ogni 100.000 - 120.000 km
- Batteria - meglio cambiarla ogni 4-5 anni per evitare imprevisti
E poi c’è il consiglio più importante: fai un check-up completo prima dell’inverno e prima di partire per un lungo viaggio. Un piccolo tagliando preventivo può salvarti da una brutta giornata (e da una spesa molto più salata).
Quando conviene vendere l’auto guasta? Prova Automud
A volte puoi riparare la tua auto con un costo contenuto. Altre volte, invece, l’officina ti presenta un preventivo da far girare la testa: centinaia o migliaia di euro per sistemare una centralina, una cinghia rotta o un motore in blocco. E allora la domanda è una sola: “Ne vale davvero la pena?”
Se il valore della tua macchina è ormai basso o i guasti si ripetono troppo spesso, forse è arrivato il momento di cambiare strategia.
👉 In questi casi, può convenire venderla così com’è, anche se è guasta, ferma da mesi o non più marciante. E con Automud, farlo è semplicissimo.
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Conclusione
Quando l’auto non parte, la frustrazione è inevitabile, ma con le giuste informazioni (e un po’ di sangue freddo) puoi capire subito cosa sta succedendo e agire senza farti prendere dal panico.
Che si tratti di una batteria scarica, un motorino di avviamento bloccato, un serbatoio vuoto o dei problemi elettronici, ora sai riconoscere i segnali e come intervenire in modo adeguato, evitando di peggiorare la situazione o di spendere delle cifre inutili.
E se il guasto si rivela troppo serio o semplicemente non vale più la pena sistemare l’auto, ricordati che c’è Automud, il modo più semplice per liberartene senza stress, senza costi nascosti e senza perdere tempo.